Parlano di me su missgio.it

Dall’articolo del blog missgio.it del 23 maggio 2019


Eccomi di nuovo a voi miei cari amici di gioielli; oggi nel mio blog vorrei parlarvi di Maria Gaia Piccini, una donna che oramai credo di poter considerare una affettuosa amica, oltre che una creatrice di fantastici gioielli minimal nel design, ma carichi di significato.

Maria Gaia Piccini è una donna meravigliosa, di una eleganza innata, che si riflette sulle linee geometriche delle sue creazioni. Una delle caratteristiche di Maria Gaia che mi ha subito colpito è la rara capacità di dare ad ogni suo gioiello un carattere ed un significato profondo. Figlia d’arte, erede di una delle famiglie di gioiellieri, tra le più antiche di Firenze, con locali sul magico ponte vecchio, Maria Gaia, con alle spalle ben quattro generazioni di esperienza, ha deciso di disegnare e produrre una sua linea di gioielli.

Maria Gaia Piccini per le sue creazioni, trae ispirazione dalla sua vita, dai suoi affetti, dai suoi viaggi, dalle persone importanti che ha conosciuto e che hanno influenzato la sua vita, dalle esperienze che la vita le propone.

E’ proprio per questo, che ogni gioiello è pensato, ideato e realizzato per essere testimone di momenti significativi, rappresenta il fedele compagno delle fasi importanti della nostra vita…Come ama dire Maria Gaia, ognuno di noi è unico ed ogni attimo della nostra esistenza è irripetibile, troppo prezioso per essere dimenticato. I gioielli di Maria Gaia hanno la caratteristica di essere intercambiabili ed implementabili così da potersi trasformare in ogni occasione…..come preziose costruzioni, si inizia con un elemento e man mano se ne montano altri, realizzando infine un gioiello da sogno. I gioielli possono inoltre trasformarsi da orecchino a pendente e da questo a bracciale, facendo si che uno stesso gioiello si possa adattare ad ogni occasione.

Le sue geometrie giocose e preziose, “interchangeble” come dice Maria Gaia Piccini, nella loro apparente semplicità non passano mai inosservate. Si sposano con qualsiasi stile, si adattano ad ogni tipologia di donna, possono tranquillamente accompagnarsi a gioielli di tipologie diverse.

Nelle collezioni “Indossame” e “Liaison” di Maria Gaia Piccini , sono ricorrenti i simboli geometrici, di cui il suo preferito è il triangolo, figura dai cui Maria Gaia si sente attratta e rappresentata; in esso custodisce l’ abbraccio simbolico del suo passato, del presente e del futuro che verrà, fonte di ispirazione per molte delle sue meravigliose creazioni.

Consiglio a chiunque passi per Firenze di andare a vedere la sua collezione a pontevecchio, o di acquistare i suoi gioielli su www.itsoscany.it una piattaforma dove è acquistabile tutto il made in toscany di cui Maria Gaia è fiera rappresentante. Maria Gaia come ho già detto è una donna bella, elegante e di successo e la sua bellezza, non solo esteriore si manifesta non solo nella sua sensibilità artistica, ma anche in una nobiltà d’animo che le fa onore, per questo ogni gioiello venduto, contribuisce alla raccolta fondi della SOHO, Onlus che si occupa della costruzione di orfanotrofi nel II e III mondo.

Grazie Maria Gaia

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OroArezzo: ecco gli anelli vincitori di Premiere

Dall’articolo de La Nazione dell’8 aprile 2019


La Giuria di Premiere ha decretato i vincitori premiando 12 aziende per 3 categorie: creatività e design, innovazione e tendenza, arte e scultura. Premiere è il concorso che accende i riflettori sulle novità, sul design e sulle tendenze moda della stagione.

Per celebrare il 40° anniversario della manifestazione, Beppe Angiolini, presidente onorario Camera Nazionale Buyer della Moda e Art Director di OroArezzo ha scelto come tema portante l’anello.

Alle aziende partecipanti è stato chiesto di realizzare un gioiello che esprimesse il massimo della creatività in forme tradizionali reinterpretate in modi non convenzionali.
Le realizzazioni sono state poi giudicate dalla giuria presieduta da Angiolini: Paola Cacianti, Eva Desiderio, Fabiana Giacomotti, Federica Frosini, Jo Squillo, gli stilisti Ermanno Scervino, Eva Cavalli e Monica Sarti. Esposti in un’installazione collocata nel corridoio centrale della fiera, gli oggetti selezionati hanno costituito consueto il cuore attrattivo dell’evento.

Ecco i vincitori dell’edizione.
Categoria Creatività e Design: Unoaerre Industries, Orolò e Falcinelli Italy.
Categoria Innovazione e tendenza: Ronco, Caoro – The fashion expression e Sade.
Categoria Arte e Scultura: Giordini, Graziella Group e Loto Preziosi.

Hanno ottenuto una menzione speciale: Kitty, Maria Gaia Piccini Pontevecchio e Alunno & Co.

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OroArezzo 2019 – Premiata la creatività orafa e i migliori anelli

Da il Corriere di Arezzo di lunedì 8 aprile 2019


A OroArezzo la giuria del concorso “Première” ha decretato i vincitori premiando dodici aziende per tre differenti categorie: creatività e design; innovazione e tendenza; e arte e scultura.

“Première” è il concorso che accende i riflettori sulle novità, sul design e sulle tendenze moda della stagione, l’appuntamento più atteso di OroArezzo, la manifestazione del settore orafo italiano organizzata da IEG, Italian Exhibition Group. Per celebrare la meta del 40esimo anniversario della manifestazione, Beppe Angiolini, presidente onorario della Camera nazionale buyer della moda e art director di OroArezzo e Gold/Italy, ha scelto quest’anno come tema portante l’anello. Il gioiello più amato, forse il più antico e solenne, carico di significati simbolici e di charme. Gioiello senza tempo e icona di stile, che continuamente si reinventa per esprimere la personalità di chi lo indossa. In concorso sono stati presentati 60 anelli che vanno al di là della moda, che alternano la ricchezza dei dettagli e la semplicità minimalista delle forme, con la forza dei contenuti simbolici che da sempre sono stati attribuiti all’anello.

Dagli anelli classici a quelli a fasce, da quelli a intrecci a quelli con pavé o modulari, dalla versione fashion in tessuto elastico, a quelli con sigillo o incisioni personalizzate, da quelli realizzati con materiali preziosi e non, all’utilizzo di pietre preziose o sintetiche. Alle aziende partecipanti è stato richiesto di realizzare un gioiello che esprimesse il massimo della creatività coerentemente con lo stile aziendale, una creazione che si ispirasse a forme tradizionali reinterpretate in modi non convenzionali, con la massima libertà nella scelta dei materiali e delle lavorazioni.

Le realizzazioni sono state poi giudicate da una giuria selezionata, composta da giornalisti di fama internazionale della moda, stilisti e influencer. Nella giuria, presieduta da Beppe Angiolini, c’erano infatti Paola Cacianti, giornalista di moda e autore del programma Top di Rai 1, Eva Desiderio, giornalista di QN, Fabiana Giacomotti, autrice e curatrice presso l’Università di Roma La Sapienza, Federica Frosini, edito in chiefVO+ JewelleryMagazine, Jo Squillo, giornalista e influencer, e gli stilisti Ermanno Scervino, Eva Cavalli e Monica Sarti.

I vincitori della 29esima edizione del concorso sono stati quindi i seguenti. Per la categoria Creatività e Design: Unoaerre Industries, Orolò e Falcinelli Italy. Per la categoria Innovazione e Tendenza: Ronco, Caoro – The fashion expression e Sade. Per la categoria Arte e Scultura: Giordini, Graziella Group e Loto Preziosi. Infine hanno ottenuto una menzione speciale: Kitty, Maria Gaia Piccini Pontevecchio, Alunno & Co e Mpm di Enzo Gobbato.

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Le mie creazioni su VilleGiardini

Dall’articolo su VilleGiardini di Dicembre 2018


Discende da una nota famiglia fiorentina di gioiellieri del Ponte Vecchio (rappresenta la quarta generazione) e il suo marchio, Maria Gaia Piccini Pontevecchio, ne racconta personalità e carattere. Si definisce una ribelle, (anche nel lavoro non ha seguito l’azienda di famiglia ma ne ha creata una propria), appassionata (pietre e gioielli, tra i quali è cresciuta, sono una delle sue passioni) e creativa. Nelle sue collezioni, le figure geometriche, gli intrecci e i legami, (triangolo e cerchio combinati in modo da poter essere indossati insieme o da soli), non mancano mai. “Il triangolo è un simbolo magico a cui sono legata da sempre: i miei tre figli adorati, Ginevra, Benedetta e Michelangelo, le mie tre Mentori, la Santa Trinità”, racconta Maria Gaia Piccini.

Le tre donne importanti per la sua crescita personale e professionale sono state la nonna Alberta, (imprenditrice con negozio sul Ponte Vecchio gestito fino all’età di 93 anni) da cui ha ereditato l’intraprendenza e l’amore per il bello; Madame Mahin Fallah, nobildonna persiana, collezionista di gioielli, da cui ha preso il gusto per i gioielli raffinati e Marina Bulgari che le ha trasmesso il piacere della creatività. Realizzare gioielli dalle molteplici possibilità, che si possono trasformare da orecchino a pendente, da pendente a bracciale, creare le più diverse combinazioni di pietre preziose, anche su richiesta personale del cliente, è la sua filosofia.

“Per le mie creazioni ho scelto il meglio della tradizione orafa artigianale fiorentina e italiana, i più esperti incassatori, i migliori orafi. Perché è importante che questo patrimonio di maestria e conoscenza non vada perduto”, conclude.

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Mi racconto su Infospettacoli

Dall’articolo di Infospettacoli


Il mio nome è Maria Gaia Piccini e discendo da una famiglia fiorentina con alle spalle una lunga tradizione nel campo della gioielleria a Firenze, con diversi negozi sul Ponte Vecchio. Rappresento la quarta generazione di passione, tradizione e esperienza in questo settore. Alberta Risaliti, madre di mio padre Carlo Piccini, era la figlia dell’argentiere Aristodemo Risaliti, titolare di un’azienda produttrice di oggetti in smalto, oro e argento situata in via De’ Bardi – in prossimità del Ponte Vecchio – distrutta durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. È stato uno dei primi gioiellieri di Firenze con l’attività “A.Risaliti – Al Gioiello Artistico”.
Tebaldo Piccini, mio nonno paterno, era figlio di Pirro Piccini, un famoso incassatore che aveva lavorato per la famiglia Settepassi, ed era gioielliere di fiducia di alcune famiglie nobiliari.

Tebaldo si occupava degli acquisti e delle vendite degli argenti e dei gioielli, comprando all’estero nel Regno Unito, in Olanda e in Francia.
Suo fratello Armando era il creatore dei gioielli e, tutt’oggi, alcune delle sue opere sono conservate al Museo degli Argenti a Palazzo Pitti a Firenze. I due fratelli Tebaldo e Armando, insieme al padre Pirro, dopo il conflitto Mondiale fondarono il negozio Fratelli Piccini sul Ponte Vecchio, dove si trova tutt’ora. Ebbe inizio così la tradizione della dinastia Piccini, celebri gioiellieri a Firenze, in Toscana e nel mondo.
Nel corso degli anni siamo passati attraverso molteplici vicende caratterizzate da grandi successi e da altrettante difficoltà, in un teatro di avvicendamenti, diatribe, partnership e scissioni del marchio Piccini.
Nel corso della mia crescita personale e professionale sono stata profondamente influenzata da mia nonna Alberta Risaliti Piccini, persona con uno straordinario gusto per il bello, oltre che nota imprenditrice e prima donna a gestire un’attività orafa di famiglia, la “A.Risaliti – Al Gioiello Artistico” sul Ponte Vecchio, condotta da lei stessa a partire dal 1930 fino all’età di 93 anni.

Quando avevo 19 anni incontrai nel negozio di mio padre Madame Mahin Fallah, nobildonna persiana e nota collezionista di gioielli dalla raffinatezza ineguagliabile. Ci ha unite un forte legame, tanto da essere per 3 mesi sua ospite a Londra, in uno dei suoi appartamenti a South Kensington. Durante il soggiorno mi presentò ai suoi amici e familiari ed ebbi il privilegio di conoscere Marina Bulgari, la famosa gioielliera di fama internazionale.

Posso affermare con certezza che queste tre donne siano state le mie Mentori, coloro che mi hanno fatto comprendere i valori che caratterizzano l’eccellenza dell’imprenditoria femminile: creatività, gusto per il bello e lungimiranza.

Oggi sono madre orgogliosa di tre figli, Ginevra, Benedetta e Michelangelo, ai quali dedico le mie collezioni.
Il Triangolo presente nei miei gioielli rappresenta il legame tra passato, presente e futuro. Maria Gaia Piccini Pontevecchio è infatti il frutto dei semi immessi da quelle tre straordinarie donne che oggi porto in me insieme alla mia tradizione familiare e ai profondi legami con le mie discendenze.

Un grazie profondo a tutte le persone che mi hanno ispirato nella creazione del mio progetto.
Sono felice di avervi avuti vicini, complici e giudici perché probabilmente non avrei creato Maria Gaia Piccini Pontevecchio.
Un grazie speciale a mio padre Carlo Piccini per i preziosi consigli e infinitamente grata alla mia amica e designer Christina Fallah, per avermi motivata e incentivata in questo progetto.

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